Oro nero, fiume nero

Ah già, poi avevo dimenticato di parlare di quello che ero andato a vedere.

Il Petroliere non delude affatto le aspettative di chi ha ammirato Paul Thomas Anderson per film come Boogie Nights e Magnolia.

There Will Be Blood (il titolo originale, prima dei soliti adattamenti arbitrari a cui purtroppo bisogna rassegnarsi in Italia (1 )) è decisamente un Filmone.
Non un film semplice, certo, anche per la durata considerevole (2 ore e mezzo abbondanti). Ma un’opera che gente che si intende di cinema più di me potrebbe benissimo definire capolavoro, e che per tutte le persone in possesso di un minimo senso del gusto (2) è un piacere per gli occhi e lo spirito.

Il quarto d’ora iniziale, tutto senza dialoghi, imposta subito alcuni fra i temi del film: la solitudine e caparbietà del protagonista, il suo rapporto con la terra.
La storia raccontata infatti è quella di Daniel Plainview, self made man americano che a cavallo tra 800 e 900 costruisce una immensa fortuna dal nulla, grazie al petrolio e al suo fiuto per gli affari. Dal primo giacimento scovato e sfruttato personalmente, la sua carriera sarà sempre in ascesa.

Il personaggio è interpretato da un immenso Daniel Day-Lewis, uno che fa pochissimi film e non se ne capisce il motivo. Ma finché sono interpretazioni di questo tipo, va bene. In pratica era quasi sparito dopo Gangs Of New York del 2002: e da un certo punto di vista Daniel Plainview è assai più spietato dei brutti ceffi di Scorsese.

Il suo impietoso ritratto è anche quello di una società americana in un momento cruciale di sviluppo del grande capitalismo trainato dalle nuove scoperte nel campo dell’energia e dei trasporti. Per Planview niente conta davvero, se non in funzione del soddisfacimento dei suoi sogni ambiziosi: il figlio, il "fratello ritrovato", la religione, tutto per lui ha senso soprattutto finché gli serve (per intenerire i contadini e farsi concedere le terre per le trivellazioni; per presentarsi con un socio davanti alle controparti; per avere l’appoggio di una comunità di persone che lui giudica inutili e stupide). E tutto si può mettere da parte o schiacciare al momento opportuno, senza troppi rimpianti.

Il rapporto con la religione è anche la sfida, che dura per decenni e alla fine viene in qualche modo vinta, con l’unico antagonista vero e proprio, il viscido predicatore Eli Sunday, non si sa quanto ciarlatano e quanto realmente invasato, che vive a sua volta la propria parabola da aspirante leader del villaggio a fondatore di comunità religiose in giro per il paese. L’attore, Paul Dano, rende il personaggio odiosissimo, forte anche di una certa somiglianza (nel film) con il Billy Corgan dell’era Siamese Dream.

E poi appunto ci sono la terra e il petrolio, unici alleati sicuri per Daniel Plainview. Terra  e petrolio che portano ricchezza a Plainview come a un’intera nazione, dopo aver richiesto il loro inevitabile, pesante tributo di sangue.

Un film dalla forma impeccabile (una forma di supporto alla sostanza), una prova di DDL da vero mattatore, una colonna sonora di grande effetto (mi sono ricordato solo a fine film che è di Jonny Greenwood dei Radiohead!), un finale splendido e di grande tensione di cui non anticipo niente.

Se di Cloverfield avevo consigliato la visione al cinema agli appassionati del genere, per il fatto che sullo schermo di casa avrebbe perso parte del suo effetto, per There Will Be Blood il discorso è diverso. Lo si potrà anche recuperare in seguito, ma se non si va al cinema per film del genere, quando ci si va?

(1 ) E tra l’altro il titolo Il Petroliere non gli sta neanche malissimo. Si è sentito di peggio.

(2 ) Tra i quali non so se è compreso colui che ha commentato ad alta voce all’inizio dei titoli di coda "Ahahah, guarda, nessuno applaude, che schifo". Io non credo che tutti i film siano concepiti per ottenere un’ovazione scrosciante nelle sale al momento dei titoli di coda. Ma se ha ragione lui, questo film fa schifo: può accomodarsi alla proiezione degli ultimi Rambo e Rocky, che non mancheranno di suscitare il delirio dei rispettivi fans.

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Appendice che non c’entra nulla col film ma insomma un terzo post sulla stessa serata e per giunta a punti non mi sembrava il caso di scriverlo:


1) Cari cassieri del multiplex: perché se sono da solo, senza richieste particolari e senza l’esigenza di mettermi accanto a nessuno, mi dovete appioppare uno dei posti nelle primissime file, deserte, quando poi nelle file dove sta il resto del pubblico si contano ancora decine e decine di posti vuoti ai lati?

2) Ok, è tornato Vaporidis, è tornato Muccino F., mi chiedevo solo cosa aspettasse a farsi vivo il terzo flagello al maschile del cinema gggiovane italiano: Scamarcio. Ed eccolo in arrivo, in un film di Rubini in cui ha come partner Vittoria Puccini (così ci prendiamo il pubblico di tredicenni bagnate e magari anche le loro mamme che guardavano Rivombrosa). Il trailer, che ovviamente non promette niente di buono, non mi aveva fatto però scoprire (meno male che c’è IMDb) che nel cast c’è anche Paola Barale. Ah, beh.

3) "Hei raga, niente paura: con le nuove misure del Governo il vostro futuro nel mondo del lavoro non sarà più un problema". Più o meno recita così la pubblicità istituzionale mandata in onda prima del film, che di istituzionale ha ben poco e di spot elettorale abusivo parecchio. Non è che la cosa sia meno squallida perché non l’ha fatta un governo di destra (ma dalle prossime elezioni di cose del genere ci si potrà sempre lamentare ad alta voce: governi di centrosinistra non se ne vedranno più, comunque vada).

4) Mentre guardavo quello de I Padroni Della Notte (con Robert Duvall, Mark Wahlberg e un inquartatissimo, spero per la parte, Jaquin Phoenix), pensavo che non ci sono trailer più tristi di quelli che per darsi importanza strillano dopo il nome dei vari attori la candidatura all’Oscar che questi hanno avuto, sì, ma in passato, per altri film.

5 Responses to Oro nero, fiume nero

  1. Disorder79 says:

    Ok, visto che neanche sull’ora di mezzanotte si può stare tranquilli lo prometto, non lo faccio più di pubblicare un post vuoto riempiendolo successivamente :)

    (è che volevo mantenerlo con la data di oggi/ieri, tutto qua)

  2. mi piace tantissimo jaquin (e mi piaceva la buonanima di suo fratello), ho visto il gladiatore per lui. era già inquartato in 8 mm con cage e non ricordo particolari esigenze di copione. il ragazzo tenderà con entusiasmo all’adipe.
    stee

  3. Disorder79 says:

    Mai piaciuto Phoenix Jr. E neanche Cage. E neanche B.Del Toro e V. Gallo, anche se non c’entrano nulla, giusto per dire altri attori semi-di nicchia che non sopporto.

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