L’aglietto/1

[Ovvero: consolarsi con poco, ma davvero poco. Continua, forse. ]

A differenza di Ferrara, che ha ammesso la "catastrofe", penso che quello della sua lista sia stato un successo straordinario. È vero, quasi la metà del personale del suo Foglio si è sentito moralmente in dovere di sostenere l’amico e boss Giulianone (sul sito del quotidiano era apparso poco prima delle elezioni un articolo con le dichiarazioni di voto dei vari giornalisti e collaboratori; non riporto il link perché questo blog attua scrupolosamente da tempo immemore una moratoria sui link al Foglio).
Però anche sommando i voti portati in dote dalle loro famiglie al completo, raggiungere quasi lo 0,3% dei voti validi mica era così facile.

Soprattutto se si pensa a quanti lettori ha Il Foglio.

2 Responses to L’aglietto/1

  1. Sluggard says:

    La fetta degli Ultras cattolici è più farcita di quello che si teme, evidentemente..

  2. Disorder79 says:

    Beh, in realtà il risultato di Ferrara, quantitativamente e in rapporto all’esposizione televisiva che ha avuto (spropositata rispetto agli altri partiti sullo “zerovirgola”), è risibile.

    (poi c’è da dire che sui temi di cui parla purtroppo sono molti di più a pensarla allo stesso modo: ma hanno votato il Pd – pochi -, il Pdl, la Lega o l’Udc…)

    (e c’è anche da dire che se confrontiamo il dato con lo 0,7% del PS, unico partito autenticamente laico e che su quello ha costruito la campagna elettorale – pur presentando un programma politico a tutto tondo, a differenza di Ferrara – c’è poco da ridere. Ma il post voleva essere un puro sfottò)

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