Top ten dei concerti 2013 dopo cui ho messo dischi (featuring: THE COMEBACK)

Ultimamente sento spesso la voglia di tornare a scrivere qualcosa sul blog. Capita sempre quando non sono a casa. Poi appena torno online mail, social network e mille altre cose più o meno serie a cui star dietro fagocitano la mia attenzione. Il 2013 però per me è stato un anno importante e qualcosa prima della sua fine voglio postarla, ed ecco quindi la stramba classifica di cui al titolo.

Il perché abbia scelto di fare una classifica del genere ha a che fare con il perché il mio blog versi da anni in stato di semiabbandono (esclusa la sottopagina del quasi omonimo djset).
Il cuore musicale del vecchio blog Outsiders, quello su cui più mi impegnavo, erano le recensioni o post sui dischi da una parte e i live report dall’altra.

I post sui dischi sono spariti dapprima quando ho iniziato a scrivere di musica sull’oggi defunto Vitaminic.it (a questa cosa pure dovevo dedicare un post a parte, e non l’ho fatto. Magari lo farò. Intanto sappiate che le recensioni – un po’ più seriose – pubblicate lì sono oggi leggibili qui sul blog, sotto questo tag – mentre qui c’è un archivio alfabetico dei dischi di cui ho parlato che comprende tutto, anche i post vecchi e più lungagnoni sul blog)

In seguito, ho iniziato a fare il dj con una certa regolarità. Ecco, è successo questo: pur con tutti i “ma rispetto a questo scriverei cento volte meglio” che potevo collezionare leggendo recensioni in rete, in realtà nel mio rapportarmi alla musica mi sono reso conto di trarre più soddisfazione e soprattutto di poter probabilmente dare qualcosa di più agli altri mettendo dischi in pubblico, facendo ascoltare certe canzoni in certi contesti in un certo ordine, piuttosto che scrivendone.

Per quanto riguarda invece i live, mi spiace forse ancora di più di aver smesso di scriverne – tanti sono stati in questi ultimi anni i concerti così emozionanti che mi hanno fatto ripromettere a me stesso, durante il rientro a casa in macchina, che avrei assolutamente fermato il loro ricordo in un post sul blog… poi ogni volta qualche veloce e caduco status/commento sui social network si è preso tutto.

Ma non è tutta colpa dei social network in sé: è anche colpa della quantità di concerti che vado a vedere, che negli ultimi anni è aumentata considerevolmente, rendendo difficile anche solo spendere le parole necessarie per ricordare a dovere i più importanti. Anche su questo magari scriverò (quante promesse da marinaio oggi) un post a parte, magari con qualche considerazione specifica sulla scena concertistica di Firenze e dintorni che mi trovo a frequentare. Basti per ora sapere che, da un calcolo abbastanza preciso fatto grazie a Last.Fm, nel 2013 sono uscito per concerti un totale di 126 (centoventiquattro) sere. Esclusi i 4 giorni di maratona massacrante al Primavera Sound, che mi sono sciroppato avidamente per il secondo anno di fila.
(La maggior parte dei concerti visti in zona era per fortuna a ingresso gratuito o gratuito con una tessera annuale, per la fortuna delle mie tasche)
(E comunque “get a life”, lo so)

[QUI FINISCE LA LUNGA PREMESSA E INIZIA LA TOP TEN]

Per terminare l’ormai lunga (strano eh?) premessa e passare alla classifica oggetto del post: ho pensato a scrivere una classifica dei migliori live dell’anno, poi ho pensato che sarebbe stata impresa titanica considerare tutti i suddetti live, infine ho pensato che però potevo restringere il campo ai live (prima e) dopo dei quali ho avuto la fortuna di poter mettere musica – in questo modo facendo anche un parziale bilancio delle soddisfazioni djistiche personali.
Le serate in cui ho messo musica dopo dei concerti in tutto l’anno solare sono 24, numero più umano. Ecco quindi i dieci che mi hanno emozionato o coinvolto di più tra questi – con qualche ulteriore e doverosa citazione in coda.
L’ordine è cronologico, perché l’anno finisce tra poche ore, ho un djset di capodanno che mi aspetta e insomma non ho più tempo.

Blue Willa @ Glue (Firenze), 1 febbraio.
Poco dopo l’uscita del primo disco con il nuovo moniker (che frutterà loro vari riconoscimenti della critica e soddisfazioni come la partecipazione al Primavera Sound), gli ex Baby Blue lo presentano integralmente su un palco che esalta la teatralità sia della frontwoman Serena Altavilla, sia delle stesse canzoni a cui i 4 di Prato hanno dato vita insieme alla produttrice Carla Bozulich. E a seguire anche pezzi dagli album precedenti. Forse l’aftershow che sono stato più orgoglioso di fare tra i tanti della stagione scorsa al Glue.

Diaframma @ Capanno Blackout (Prato), 17 aprile.
E’ un mercoledì ma è anche il compleanno del locale, è anche la prima serata a nome “Outsiders” che ci faccio, è anche il primo concerto di una delle mie band del cuore dopo il quale metto dischi (dopo qualche aftershow a Fiumani da solo). Un traguardo che è una soddisfazione immensa. Anche il concerto è una bomba, ma quello non è certo una novità (pure nel 2013 li ho visti varie volte, com’è giusto per chi li ama e ha la fortuna di abitare nella loro regione).

Luminal @ secret concert a Pistoia, 22 giugno.
Location intima e pubblico complice e attento per il primo concerto in Toscana con la nuova formazione per la band romana che con Amatoriale Italia ha semplicemente ridefinito a calci nel culo il concetto di rock indipendente in italiano con attitudine (?) punk. Il mini-party tra amici annesso è una ulteriore ciliegina sulla serata.

Schonwald @ Controsenso (Prato), 21 settembre
Solo in due a sprigionare un’energia wave notevole, il tutto con la grazia e la naturalezza che solo musicisti di grande professionalità ed esperienza come loro possono permettersi sul palco.

Ka Mate Ka Ora @ Rullante (Firenze), 18 settembre.
I pistoiesi Ka Mate Ka Ora li ho già sentiti diverse volte, ma questo è il loro miglior concerto che ricordo. Grande la soddisfazione di far parte di una serata in cui un gruppo tra slowcore e shoegaze approda in un club più avvezzo a generi diversi, fa un concerto in cui tutto funziona e convince tutti, compresi spettatori che non li conoscevano.

Ghost To Falco @ Tender (Firenze), 24 settembre.
I tre di Portland offrono un live convincente ed energico, mai scontato, su atmosfere alla National/Shearwater. Peccato solo non sia un set più lungo, ma il palco non è tutto per loro. E peccato anche l’assenza di cd comprabili al banchino, piaga ahimé sempre più diffusa a livello internazionale.

Chewingum @ Ponterotto (Montelupo, Firenze), 7 dicembre.
Per una sera riapre ai concerti del sabato il circolino Arci in cui ho iniziato a metter musica, e già questo basta a rendere la serata speciale, in più tornano i Chewingum che sono sempre i soliti matti e sanno sempre divertirsi divertendo il pubblico. E’ uno degli ultimi live dell’infinito tour del riuscito secondo album Nilo.

JoyCut @ Tender (Firenze), 12 dicembre.
Un concerto di elettronica waveggiante pazzesco, che ti costringe a porti delle domande e darti delle brutte risposte, se pensi al pubblico che ha raccolto (seppur di giovedì) rapportato al pubblico più numeroso di tanti concerti ben più cheap. Il loro disco del 2013 PiecesOfUsWereLeftOnTheGround era già imponente per lunghezza e intensità, il live è assolutamente all’altezza.

Sadside Project @ Controsenso (Prato), 20 dicembre.
Anche qui vale il discorso dei Ka Mate Ka Ora: ho già visto diverse volte anche i romani, e l’atmosfera raccolta del locale mi permette di godermi appieno il loro garage-blues sempre più indiavolato e dai tempi perfetti, nonostante la tensione da djset imminente.

Iosonouncane @ Glue (Firenze), 21 dicembre.
Nel minitour insieme a Paolo Iocca (Boxeur The Coeur e prima con Franklin Delano, Blake/e/e/e, …A Toys Orchestra) all’elettronica e a Simone Cavina dei Junkfood alle percussioni, Iosonouncane (che ora si alterna tra elettronica e chitarra, oltre a concentrarsi maggiormente sul cantato) ha dato vita a una specie di versione italiana e cantautorale degli Animal Collective, facendo crescere dal punto di vista musicale il vecchio repertorio (quello su cui si può fare il confronto, ma vengono eseguiti anche pezzi nuovi). Una collaborazione che si auspica duratura, in vista di un futuro nuovo album.

Altri concerti sono stati altrettanto o maggiormente validi, ma non stanno nei dieci per vari motivi (a volte una minore affinità musicale, a volte semplicemente mi sono lasciato più andare nelle serate di cui sopra). Voglio citare almeno Umberto Maria Giardini che a gennaio ha riempito il Glue ed emozionato fans e non con un live superbo, gli Electric Superfuzz al Capanno che mi gasarono tantissimo per il djset di quella sera e che sono lieto di incrociare di nuovo presto (gennaio 2014) nella stessa modalità, gli Iori’s Eyes che dopo una mia iniziale diffidenza mi hanno definitivamente conquistato al terzo loro concerto a cui ho assistito (quello al Glue), Il Pan del Diavolo che propongono un genere che non mastico molto ma sono stati bravissimi e mi hanno dato modo di tornare al Glue di autunno con una seratona, gli Eterea Post Bong Band (Glue) che spaccano ancora come anni fa, gli inglesi Spectral Park al Tender con la loro psichedelia anfetaminica, e poi vabbe’ tali Elio e Le Storie Tese con cui ho diviso – anche se io ero al palco secondario – la serata al Marea Festival a Fucecchio. Non proprio cose che capitano tutti i giorni.

(Devo un grosso grazie a queste e a tutte le altre band dopo cui ho messo i dischi, e ancor più ai locali e organizzatori che mi hanno concesso l’onore di esserci – per questi concerti e per tutti gli altri che ho visto da semplice spettatore. Buon 2014 a tutti quanti)

(NB: la maggior parte dei miei djset di cui sopra sono state serate “Outsiders” – sulla relativa pagina facebook, nella sezione Foto, potete trovare qualche scatto mio – per lo più pessimo – delle serate, a volte corredato da link a fotogallery più belle)

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