Cd of delusion?

Ho deciso che per Black Holes And Revelations dei Muse (alla fine l’ho ascoltato, a quasi un anno dall’uscita) il solito pippone logorroico sarà a punti.

Da leggere verrà lungo uguale, probabilmente.



Premessa. I Muse non sono mai stati tra le mie band preferite (nel senso di “del cuore”), ma tutti i loro dischi precedenti mi erano piaciuti e li ho ascoltati molto,
Absolution compreso. Mi sembra ingrato non riconoscere il gruppo inglese come uno dei più talentuosi fra i gruppi pop-rock che pestano, soprattutto dal vivo (purtroppo non li ancora visti: ma spero di rimediare, prima o poi). Per non parlare della indubbia personalità di Matthew Bellamy, sia alla chitarra che alla voce.

Insomma, in un periodo in cui è un po’ di moda da parte di certa critica sparare a zero sul loro rock pomposo e ipertrofico, nonchè additarli come precursori dell’emo e simbolo della decadenza della musica intiera, io li difendo. D’accordo, saranno eccessivamente muscolari, saranno troppo sinfonici ed elettronici allo stesso tempo, sarà insieme tamarra e pretenziosa la scrittura di Bellamy. Ma il terzetto del Devonshire ha comunque creato e sviluppato negli anni un proprio stile, affrancandosi dalle influenze iniziali (Radiohead in primis). E continua a tirare fuori ottimi pezzi (anche se in quantità sempre minore, come vedremo).
Certo, è bene che chi è allergico alle caratteristiche sopra menzionate si tenga alla larga.


– Il produttore (insieme a loro stessi) e mixer di questo disco è Rich Costey, lo stesso del precedente Absolution e del secondo album dei Franz Ferdinand.

Oltre a questi stessi dischi e a Silent Alarm dei Bloc Party, Costey ha mixato tra i tanti anche gli album di Mars Volta e My Chemical Romance. Parlavamo di rischio tamarraggine?

Musicalmente, si prosegue nella strada tracciata da Absolution. In sintesi, ci sono più baracconate, più tracce improponibili, più synth. E meno ballate, per fortuna (visto che le uniche 2 presenti sono stracciapalle come non mai). In genere i pezzi più riusciti sono quelli più simili alle cose che hanno già fatto (il che nell’ambito del giudizio su un album potrebbe già rappresentare la pietra tombale, mi rendo conto).

 



– L’album inizia con Take A Bow, come il precedente iniziava con Apocalypse Please. Stesso crescendo ridondante con trionfo di tastiere schizzate e rintocchi di piano, stesso testo apocalittico. Che fantasia! (comunque, mettendo da parte l’effetto deja-vu, è una degna introduzione)

– Sarà anche contenuto nel peggior album mai pubblicato dai Muse, ma Starlight è forse il loro best single ever. Anzi, dal punto di vista della melodia e dell’orecchiabilità sovrasta senza dubbio anche le prime hit. Potenza del mestiere? Dell’ammorbidimento (loro e mio)? Fatto sta che questo mid-tempo, col suo giro di tastiera  e i continui passaggi dal tono soffice di alcune sezioni al ritmo aggressivo di altre, non stanca davvero mai.

– Se il secondo singolo Starlight è forse il migliore di sempre, il primo Supermassive Black Hole è il loro peggiore senza se e senza ma. Un ibrido mostruoso: il falsetto sembra quello di Prince, gli effetti quelli del peggior Marilyn Manson da Mtv (toh, infatti il video era a firma Floria Sigismondi).
E non si tratta solo della reazione iniziale allo scioccante cambio di stile: ancora adesso trovo la canzone indifendibile come quando uscì. La strofa falsettata in realtà potrebbe avere un suo perchè, se fosse seguita da qualche idea. Invece tutto poi si spegne tra controcori stantìi, noiosi giochetti elettronici e un assolo senza capo nè coda.

Map Of The Problematique invece è promossa. Melodicamente sarebbe un classico pezzo Muse; la produzione la pompa all’inverosimile richiamando Killers e Depeche Mode se non addirittura Sisters Of Mercy (!). Lo so, fa paura descritto così, ma l’adrenalina è assicurata.

– Il lentone Soldier’s Poem è una riedizione della noiosetta Blackout del disco precedente, con l’aggiunta di coretti natalizi alla Bing Crosby. Il suo maggior pregio è quello di durare solo due minuti spaccati.

 

Invincible è il festival della retorica Muse: c’è il testo retorico, il crescendo retorico dall’inizio alla fine, l’assolo retorico e pacchiano, i vocalizzi retorici di Bellamy. Esattamente quello che chi ascolta i Muse ama odiare, od odia amare che è lo stesso.

Infatti è stata appena estratta come quarto singolo.

Assassin è il pezzo più cattivone e tirato di tutti, tanto che all’inizio sembrano i System Of A Down. Anche qui adrenalina a mille, il risultato finale non è male.

Exo-Politics è l’ultimo pezzo decente. E’ anche il più simile, nell’incedere ritmico, a Supermassive Black Hole, rispetto al quale si lascia più ascoltare perchè oltre alle chitarre sgarzoline c’è anche un’idea melodica (per quanto banalotta).

– Da qui in poi, il diluvio. City Of Delusion sarebbe un altro pezzo decente dalla classica struttura-Muse, arricchito da qualche inserto elettronico: lo rovina la presenza eccessiva degli archi (qui arrangiati da Mauro Pagani!), ma soprattutto quell’insopportabile trombetta tex-mex sul finale.

Hoodoo sembra, nella sua infinita intro spagnoleggiante, una b-side dei Mars Volta più strafatti. Teatralmente inutile.

Knights Of Cydonia, che chiude il disco, è l’episodio più indefinibile e imbarazzante.
Morricone + Rush + EBM + Iron Maiden + il ritorno delle malefiche trombette messicane.
La cosa più spaventosa è che a volte, se si ascolta distrattamente, l’orrido mix sembra quasi funzionare (grazie a un certo potenziale catchy di alcune sue parti). Se invece si ascolta seriamente, dà ai nervi e basta.

 



I miei due cent sulla scelta dei singoli. Io, truzzata per truzzata, avrei scelto Map Of The Problematique al posto di Knights Of Cydonia: si sarebbe forse parlato di svolta nu rave dei Muse, ma probabilmente si sarebbero sputtanati meno.
Ah, e ovviamente SBH l’avrei addirittura espunta dalla tracklist dell’album.

Conclusione spiccia: 5-6 i brani da salvare, tra cui solo un paio aggiungono qualcosa alla storia del gruppo. Speriamo che al prossimo giro siano più ispirati. E che nei prossimi tour peschino di più nel repertorio del passato.

Sezione video:
(se i link terranno a lungo, non è dato sapere…)
Supermassive Black Hole
Starlight
Knights Of Cydonia
Invincible

Non ne avete ancora abbastanza? A carampani ed appassionati dei Muse consiglio di visitare il blog della Fran, che ha dedicato loro addirittura una apposita categoria con post che pullulano di trivia e cadeau vari audio-video.

9 Responses to Cd of delusion?

  1. simbax says:

    starlight la odio non la posso sentire più!
    purtroppo mi mancano i vecchi cd dei muse per esprimere un parere completo!

  2. mh
    a me piace assassin
    starlight (che ad un primo ascolto non aveva molto convinto)
    map of the problematique
    e matthew. continuo a preferire uber alles origin of symmetry.
    allo stato mi sto dedicando al metal rumeno e greco (…).
    baci caro, stee.

  3. Ari says:

    a me non è dispiaciuto come disco, visto il panorama musicale scarso. l’ho ascoltato moltissimo e mi dà molta carica. Supermassive è stata una sfida vinta, secondo me, con una parte leggermente funkettona (anche se dal vivo non funziona molto, come molte cose funky). insomma, dissento con la tua recensione, ecco.

  4. federicoAS says:

    Ottima rece! ;)
    I Muse erano partiti bene, il primo era un discone, poi via via si sono “tamarrizzati” fino a divenire una versione anabolizzata dei Queen. :D
    Che siano i precursori di quello che viene attualmente definito emo è fuori discussione.
    La copertina è inguardabile, come ogni copertina dei Muse che si rispetti.

  5. Disorder79 says:

    simbax: beh, sarà che io in radio/tv l’ho ascoltata poco, ma a me non ha stufato…

    stee: vedi che stavolta la pensiamo uguale sulle migliori? :)
    (a parte Matthew, ma tanto pare che i consensi non gli manchino)
    Origin Of Symmetry non mi ha mai convinto in pieno, ha dei singoli da paura ma anche vari brani un po’ involuti (o forse che non ho mai ascoltato con troppa attenzione).

    Ari: il fatto che dal vivo SBH non funzioni mostra ancora di più che quel poco di accattivante che ha è tutta produzione e poca sostanza, no?
    Per quanto riguarda il disco, come al solito devo essere apparso più severo di quel che volevo essere (sai, lo snobismo da blog…). Mi sono posto in modo critico davanti alle canzoni, ma questo non vuol dire che (a parte giusto un paio di pezzi proprio fastidiosi) l’album non lo ascolti tutto volentieri anche io, per lo stesso motivo tuo (la “carica”). Insomma, chi i Muse li ha sempre graditi credo ne sia comunque soddisfatto.

    fede: ma no, dai, c’è chi ha copiato i Queen molto di più. Non basta l’elemento del kitch spesso presente per farne una band clone. La voce non ha niente a che vedere, le chitarre pure non c’entrano nulla e anche la struttura dei brani.
    L’Emo (sia l’emocore originario, sia la versione da mtv) io lo conosco davvero poco per giudicare le affinità coi Muse; fatto sta che tamarraggine o no i loro dischi mi piacciono (a parte quando Bellamy si mette a fare il Rachmaninov del rock ed esagera).

  6. federicoAS says:

    L’emocore originario è genere molto nobile. Vengo da quella roba lì e mi piange il cuore quando vedo cosa è diventato. Il vero emocore non ha nulla a che vedere con l’emo di Mtv. Gruppi come i My Chemical Romance, comunque, hanno ben più di un’affinità con gli ultimi Muse.

  7. Franfiorini says:

    Ometto sul resto, perché ho sonno, ma sappi che te li becchi a piazzale michelangelo il mese prossimo, se vuoi ;)

    Dal vivo cambiano tante cose, in meglio.
    (al resto rispondo, se ti frega, domani :P)

  8. Neanche a me, a parte Starlight e Take a Bow (ma non era anche una canzone di Madonna?), è piaciuto un granché. Ma tu, che fine hai fatto? :P

  9. Disorder79 says:

    fede. eh vabbè, me ne farò una ragione :) i MCR non sono cosa mia, anche generazionalmente, i Muse un po’ sì.

    Fran: lo so, lo so: ma da queste parti c’è in atto una congiura per farmici andare da solo :(

    I.B.: No, quella Take A Bow è molto più tranquilla direi :)
    (eppoi Madonna non ha molto da lamentarsi dei titoli omonimi, visto che già lei ricicla quelli di sue canzoni vechie…vedi la seconda “Forbidden Love” nell’ultimo)

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